Buona domenica lettrici/ori,
oggi ho letto alcuni commenti e articoli su quotidiani online, nei quali la donna "curata" e attenta al proprio aspetto esteriore, veniva giudicata come frivola e priva contenuti.
In particolare si parlava di donne della politica o di professioniste affermate che, per rendersi credibili, hanno deciso di apparire mascoline o poco curate e "belle".
La bellezza poteva distrarre dalla professionalità o addirittura essere indice di poca intelligenza o di attenzione alle cose banali.Così ho deciso di ricordare le parole di Platone sulla bellezza, perchè "gli antichi" erano all'avanguardia rispetto a noi uomini del ventunesimo secolo.
...Il valore educativo precipuo delle arti deriva dall'essere il bene di ogni cosa il suo essere non caotica e disordinata ma armonica e conveniente, per cui il bello artistico, e in particolare il bello musicale, si associa con la bontà di vita e non può musicalmente non valere chi possiede buona indole, dacché la bontà della musica si riduce alla bontà del discorso in essa armonizzato e ritmato, e non può quindi esprimere un cattivo discorso chi ha buona indole; e, come ciò che è buono si esprime nell'espressione bella, cosi, perché nasca nelle anime la bontà, occorre che bello sia l'ambiente in cui esse vivono, perché solo un ambiente ispirato a bellezza è sano e moralmente vantaggioso per l'anima dei giovani che alla moralità si educano, e chi vive tra immagini di bellezza cresce abituandosi di giorno in giorno al bene.
Infatti, dalle opere e dalle cose belle, sia
per la vista sia per l'udito, proviene un salutare effluvio che, inavvertitamente,
guida l'anima a conformarsi a un bel vivere e a un bel ragionare; e in ciò appunto è l'alto valore educativo.
"L'idea di bello nel pensiero di Platone: studio storico e bibliografico" di Luigi Quattrocchi.
Per Platone bellezza non è fine a se stessa, è sempre unita alla verità e al bene.
L’Idea del bello ha la sorte di essere accessibile anche nella dimensione sensibile mediante la vista, che per il Greco è il più elevato dei sensi.
Carattere del bello è il fatto di rendersi visibile, è appunto visione di un bene.
Il bene in se non è visibile, lo diventa nelle azioni, nel modo di fare e anche nel buon gusto. Sì può così parlare di azioni belle, di un bel modo di fare, e di un gusto bello.
Essenza del bello è la luminosità dell’apparire e, in qualche modo, il bello esteriore disvela un modo di essere interiore.
Parmenide e Platone usano il verbo «aletheia» per indicare «la verità», aletheia è il dis-velato. Quindi, la bellezza vera svela.
Il gusto nel vestire è il venire ad espressione di ciò che la persona è, svela, in parte, ciò che la persona è.
Per i filosofi greci, come la bellezza della natura rimanda alla bellezza del Creatore, così, la bellezza esteriore, rimanda ad una bellezza interiore e ne è espressione.
Il bello:
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